Automazione di processo

Con la news di oggi proseguiamo la nostra rubrica che si occupa di analizzare nel dettaglio i vantaggi tecnologici offerti dalle macchine di miscelazione e dispensazione di resine bicomponenti reattive prodotte in Rampf Production Systems (RPR).

Oggi parleremo di automazione di processo, sempre più utilizzata all’interno delle aziende per rendere la produzione più veloce ed efficiente riducendo la possibilità di creare scarto.

 I sistemi di miscelazione e dispensazione di schiume, colle e resine, possono necessitare delle automazioni più svariate: dalle più semplici con lo carico/scarico di pezzi e prodotti, all’applicazione di promotori di adesione prima della dispensazione, al trattamento degli articoli prodotti con, ad esempio, raggi infrarossi o alte temperature, fino all’assemblaggio di varie componenti.

Rampf Production Systems, già da quando nacque come Kern Liebers, è un’azienda che fa della sua capacità di fornire sistemi completi di automazione un vanto. Il vantaggio di avere un fornitore come il Rampf Group  è palese: potersi affidare a un’unica fonte per quanto riguarda l’automazione di processo, il sistema di dispensazione e anche i materiali da dispensare, con la collaborazione di Rampf Polymer Solutions (RPO).

Anche parlando di soli sistemi di miscelazione e dispensazione, uno dei maggiori vantaggi nella scelta di RPR da parte di un cliente sta nella capacità dell’azienda di Zimmern di creare sistemi totalmente customizzati in base alle necessità del cliente. Questo diventa esponenzialmente più evidente nella fornitura di sistemi di dispensazione che siano anche integrati a un’automazione.

I sistemi più comuni di automazione sono quelli che prevedono un robot antropomorfo che movimenti i pezzi. Questi robot possono prelevare gli articoli dalla stazione in cui è previsto il loro arrivo alla macchina e maneggiarli in moltissimi modi: appoggiandoli su un tavolo fisso o su un tavolo rotante con varie stazioni, e maneggiandoli anche durante il processo di pretrattamento (plasma o primer) e di dispensazione. Nella situazione tipo questo processo può essere completamente automatizzato direttamente da Rampf, se si escludono le procedure di arrivo e partenza dall’impianto del pallet o del contenitore dei prodotti. Potrete infatti notare in questo video YouTube come il robot antropomorfo prelevi i prodotti, nel caso esempio dei moduli portiera, grazie a un gripper studiato appositamente e fornito da Rampf e li appoggi su un tavolo rotante fatto di quattro stazioni. In queste stazioni avvengono i processi di plasmatura (oppure in caso di prodotti in altri materiali l’applicazione di primer) e dosaggio della schiuma che portano il pezzo a essere pronto per essere nuovamente grippato dal robot antropomorfo al suo arrivo all’ultima posizione del tavolo rotante. Il robot quindi preleva il pezzo e poi lo appoggia su un sistema di tappeti con un ascensore che permette alla guarnizione di avere il tempo di reagire e di essere maneggiabile senza il rischio di rovinare la guarnizione prima di essere prelevata. 

I robot possono anche avere altre funzioni, come ad esempio nei processi di produzione di particolari plastici per il settore automotive. In quei processi due o più pezzi di PPE o altre sostanze plastiche devono essere incollati tra loro per formare un unico prodotto finito (spoiler, paraurti, porta del bagagliaio, eccetera). Perché ciò accada i pezzi vengono inseriti in un sistema di presse dove aspettano che il robot afferri la lancia che applica il plasma o direttamente la testa di miscelazione e dispensi la colla su di essi. Finito il processo di dispensazione il robot rilascia la testa in una posizione definita, che può essere quella di attesa, o di spurgo, o di lavaggio, e poi afferra la parte mobile del sistema di presse chiudendolo e dando il via al processo di accoppiamento dei pezzi plastici. Spesso la reazione della colla è catalizzata da un sistema di lampade IR, questo processo è noto come COD (Curing On Demand). Dopo il tempo necessario alla solidificazione della colla il sistema di presse viene nuovamente aperto e il pezzo può essere prelevato. Possiamo osservare il processo appena descritto nel seguente video YouTube dalla pagina di Cabelpiù – Dispensing Technology.

 

Attraverso questi due esempi si è capito come i processi più spesso automatizzati siano quelli di preparazione superficiale dei prodotti che favoriscono l’adesione del materiale da dispensare alle superfici che devono riceverlo e quelli di curing, ossia quei processi che permettono che il materiale reagisca più velocemente rispetto a quanto farebbe se lasciato in condizioni standard.

Un ultimo esempio interessante di automazione è quello dell’applicazione di alcune resine che necessitano di subire un processo di degassaggio per eliminare la formazione di bolle d’aria che potrebbero pregiudicare la vita utile del prodotto. Questo processo può essere svolto in diverse fasi del processo, in alcuni casi fin dalla stazione di trasferimento del materiale dai fusti ai serbatoi, in altri questo processo inizia nei serbatoi di preparazione del materiale, che sono tenuti in pressione e hanno un sistema di agitatori a campana, che non permette la formazione di grandi bolle di aria nei componenti nella fase di caricamento. A volte, come ad esempio nei processi di Optical Bonding, inoltre è l’intera dispensazione ad avvenire in camere del vuoto, in modo che il processo avvenga senza il minimo rischio di presenza di bolle d’aria.

Naturalmente in questa news abbiamo solo portato degli esempi di possibili processi di miscelazione e dispensazione integrati con delle automazioni.

Le possibilità di Rampf Production di venire incontro alle esigenze dei clienti non si esauriscono con i pochi casi illustrati, ma sono svariate e dipendono dalle necessità del processo e del cliente.

Vi invito perciò a raggiungerci per parlare del vostro processo e studiare insieme quale sia la migliore soluzione di automazione pre e post processo di dosaggio.

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